Il Messagio Rotrovato (Louis Cattiaux)
Apertura alla prensente edizione
Louis Cattiaux, pittore di stelle, pittore di parole
“Poeta - Pittore - Guaritore”, queste le parole che comparivano sotto il cognome di Louis Cattiaux quando questo artista un po' giocoso vi porgeva maliziosamente il suo biglietto da visita... Tuttavia, non c'era alcun accenno alla sua altra occupazione, molto più velata, quella di... alchimista, ma di questa parleremo più avanti. Tuttavia tutti questi epiteti iscritti non fanno che rivelarci in modo abbastanza insipido la vera dimensione di quest'uomo ordinario eppure fuori dal comune, che esplorava varie discipline artistiche con tanto talento.
Louis Cattiaux nasce a Valenciennes all'inizio del XX secolo, il 17 agosto 1904. La sua opera terrena conclusa, circondato da Henriette, sua moglie, e dall'amico Charles d'Hooghvorst, lascia improvvisamente il suo corpo fisico il 16 luglio 1953 a Parigi. Un’esistenza certo breve, ma come scopriremo di seguito, ci ha lasciato una delle opere d'arte più singolari, anzi, una delle più prodigiose fino ai giorni nostri.
Louis Cattiaux visse nel periodo felice tra le due guerre, quando artisti, poeti e pittori di talento raggruppati sotto l'egida di André Breton, prendono il nome di Surrealisti e cercano di esprimere liberamente, e con più o meno successo, il loro inconscio nelle loro opere, sviluppando allo stesso tempo una passione per le scienze occulte o ermetiche: divinazione, spiritismo, disegno automatico, astrologia e alchimia. Ma Louis Cattiaux, di fronte a questo mosaico di artisti troppo eteroclito, e nonostante si ponga le stesse domande sui vari temi in voga all'epoca, non riesce ad accompagnarli oltre su questa strada troppo volatile e poco spirituale per i suoi gusti.
Così espone da solo o a volte con alcuni fedeli amici con i quali ha appena creato un nuovo movimento artistico indipendente: il Transilismo. Quando i critici d'Arte visitano la sua galleria, sono sorpresi dai soggetti insoliti dei suoi dipinti, che sembrano trovarsi a cavallo tra il reale e l'irreale, o meglio tra il Cielo e la Terra. Le sue opere abbondano di sogni o scene teatrali popolate da personaggi, fiori e animali fantastici incorniciati da sorprendenti simboli dimenticati che sono generalmente i motivi centrali dell'opera e il cui scopo è quello di attirare lo sguardo per interrogare il curioso; perché Louis Cattiaux non dipinge per essere “alla moda[1] ” o per piacere ai critici d’Arte e ai mercanti, ma per rivelare!
Questo artista va molto più in profondità dei suoi colleghi. Il suo obiettivo non è indugiare nella sozzura della periferia, ma desidera ardentemente raggiungere l'essenza e la sostanza delle cose. Alla ricerca di risposte alle sue domande, setaccia le biblioteche di Parigi; con la sua bella penna e i suoi inchiostri di diversi colori[2] , trascrive con grande diligenza in poche frasi, in piccoli quaderni, il sapere dei Maestri medievali e degli alchimisti scomparsi.
In questo modo introduce nei suoi dipinti, con tocchi successivi, il frutto delle sue ricerche e delle sue meditazioni. Se ci si sofferma abbastanza a lungo davanti alle sue opere e ci si lascia coinvolgere dalla loro magia, si può notare che ogni dettaglio è stato attentamente studiato. A prima vista, tutto ciò potrebbe sembrare eterogeneo, eppure l'insieme dei suoi dipinti ruota attorno a un tema coerente, a volte percepibile, a volte suggerito, in cui il sole e la luna, padre e madre di tutte le cose, sono onnipresenti. Scene dell'Annunciazione, Vergini Eterne[3], Cristi risorti, simboli alchemici, l'opera appare sparsa ma si legge nella sua totalità. L'artista è certo mistico, cosa che gli viene talvolta rimproverata, ma esprime pienamente la sua fede evitando del tutto dogmatismo e bigottismo, rivela il messaggio originale, spogliato del superfluo.
Ma ecco, Louis Cattiaux non è solo un artista ispirato, alterna la pittura alla scrittura, due arti che potrebbero sembrare distinte a priori, ma che, nel suo caso, riflettono in definitiva uno stesso percorso. Le sue mostre non hanno certo avuto il successo sperato ed egli sospetta che la sua pittura, a cui tiene molto, non riuscirà mai a trasmettere il senso ultimo del suo messaggio, o meglio del Messaggio che gli è “soffiato”. Deve instancabilmente far emergere il significato nascosto di ogni suo dipinto per ciascun visitatore, e questo sembra essergli insopportabile! In definitiva, si rende conto che un quadro è unico, destinato a un solo acquirente e quindi a pochissimi osservatori finali che non necessariamente ne assimileranno il significato primario. Il Messaggio enunciato non deve assolutamente diventare un Messaggio Perduto, proprio come la Parola che altri iniziati sembrano aver perso. Dopotutto, i dipinti non hanno una durata di vita limitata?
Ha quindi bisogno di sperimentare altre forme di espressione artistica, perché la pitturale si sta rivelando troppo restrittiva! Vorrebbe anche raggiungere un pubblico più vasto di quello dei mercanti d'arte e degli esegeti, trovare uditori che lo ascoltino e lo capiscano. Così, per prima cosa, pubblica alcune poesie, ma... la poesia ermetica non sembra il mezzo migliore, e poi tutti ne fanno uso in modo più o meno vantaggioso. Così si decide! Non abbandonerà il suo primo mezzo di espressione: la pittura, ma ridurrà la sua produzione concentrandosi su una tematica privilegiata. Da quel momento in poi, dedicherà la maggior parte del suo tempo, e addirittura alla fine della sua vita quasi tutto il suo tempo, a comporre compulsivamente -quando l'ispirazione e i messaggi gli giungono dall'Alto- dei versetti, centinaia e migliaia di versetti. Li appunta con cura sulle pagine dei suoi quaderni, su pezzi di carta, persino su buste,... tutto ciò su cui riesce a mettere le mani. Ci trova tanti vantaggi in confronto alla pittura, può destreggiarsi con le parole in modo meticoloso; sul momento esprimere chiaramente un'intuizione, restituire fedelmente il soffio divino che lo anima; ma dovrà organizzare tutto questo metodicamente in libri o capitoli, in colonne complementari, posizionarli a specchio. Un lavoro considerevole, addirittura chirurgico!... Così cesella i suoi versetti, affinandoli parola per parola. Giorno dopo giorno, li associa e li numera, proprio come se applicasse meticolosamente i suoi colori a piccole pennellate successive su una tela bianca posta sul cavalletto. Le parole sono come molteplici tinte e come esse sono innumerevoli; gioca con loro, intrecciandole fino a raggiungere l'espressione perfetta dell'idea da trasmettere. Si intuisce che l'uomo segue consapevolmente uno stesso piano; non si era già esercitato in questo modo copiando, con i suoi inchiostri colorati, alcuni rari manoscritti della biblioteca di Parigi? Nel 1946 si cimentò nella pubblicazione in proprio di alcuni versetti suddivisi in dodici libri, con il titolo evocativo di Le Message Retrouvé[4]. Ai primi lettori, il suo manoscritto sembra ancora più inclassificabile della sua pittura; ma almeno è certo che con questo supporto cartaceo il Messaggio sarà più comprensibile, almeno per alcuni, e che potrà essere diffuso come semi nel vento in tutto il mondo. Un libro può essere moltiplicato, pubblicato e ripubblicato; le parole e i libri possono diffondersi, non appartengono più all'autore ma a tutti coloro che cercano, a tutti i credenti. Il Messaggio Ritrovato sarà così accessibile a un costo inferiore, a tutte le generazioni e non più a pochi, troppo rari e fortunati intenditori. È consapevole che la sua opera non sarà mai riconosciuta durante la sua vita, perché troppo attuale; ma poco importa, le generazioni future sapranno accoglierla come merita, non ne dubita. È convinto che ci saranno nella moltitudine persone capaci di credere all'Incredibile. Il Libro sarà presente anche nelle biblioteche, in quei luoghi che amava tanto quando era più giovane. Tutti potranno appropriarsene, trarne un sapere, una speranza, una salvezza, “la medicina celeste che salva dalla morte[5]”! Ecco finalmente la chiave che gli permetterà di ritrasmettere il Messaggio universale attraverso il suo Libro, nella tradizione di quello di Ermete e della sua famosa Tavola di Smeraldo. Sembra consegnarci generosamente l'estremità di un filo di Arianna che ci permetterà di avvicinarci alla Tradizione primordiale. In questo modo, il Libro offrirà all'uomo esiliato la possibilità di riscoprire la Parola adamitica.
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Ma esiste una chiave che permetta a chiunque di aprire le parole e le opere di questo misterioso poeta-pittore?
Louis Cattiaux chiarisce a chiunque lo vuole sentire che questo nuovo Libro non si leggerà come un libro ordinario, dall'inizio alla fine come tutti gli altri, ma che risponderà alle domande di chi saprà infilare a caso tra le sue pagine uno stilo appuntito. Quest'opera, che oggi conta quaranta libri, si è trasformata nel tempo, come una crisalide, in un diamante trasparente e prezioso dalle cinquemila sfaccettature, rivelando nel suo cuore una mandorla incomparabile e unica, mentre le vie d'accesso saranno state plurali. Questo metodo di lettura magica ci permette di cogliere surrettiziamente ciò che l'artista ci propone; ci svela l'analogia che esiste tra la decifrazione dei suoi versetti e quella dei suoi altrettanto magici dipinti; perché per lui, trarre un versetto dal Libro è come invitare un ospite in un viaggio meditativo attraverso la sua galleria d'Arte, accompagnarlo da un quadro all'altro, fargli scoprire un elemento e poi un altro; infine, condividere con lui, se il visitatore si prende la briga di farlo, la realtà di fondo che ha voluto trasmettere. Così l'osservatore, il lettore, non è più, a questo punto, un semplice spettatore, ma ha la possibilità di attraversare lo spessore della tela, della pagina, per fondersi nell'anima dell'artista, o meglio nell'Anima di Colui che anima. In futuro, sempre meno lettori avranno bisogno di essere assistiti, come doveva esserlo tale altro che, solitario e irrequieto davanti a una pittura, desiderava essere rassicurato da una futura quota molto aleatoria; si ritroveranno oggi o domani soli davanti al Libro. Capiranno ciò che possono cogliere da esso e otterranno le risposte alle loro domande a secondo del loro progresso lungo il sentiero dell'elevazione, della Conoscenza. Perché, come afferma chiaramente Il Messaggio Ritrovato, il linguaggio della sua arte “parla all'intuizione, all'amore e alla memoria profonda, e non all'intelligenza, alla volontà e alla ragione superficiale degli uomini ”[6].
Alcuni si spingeranno a dire che questo Messaggio Ritrovato è l'ultimo libro conosciuto del Corpus Hermeticum[7], questa raccolta di manoscritti che insegnano le scienze sacre come l'Alchimia, questa Scienza di Dio! Non c'è dubbio che questo Messaggio Ritrovato faccia ormai parte dei Libri Sacri!
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Lo studio dei testi alchemici alla fine del XIX secolo e all'inizio del XX era un'occupazione apprezzata nei salotti, molte persone che si interrogavano sul significato del mondo. Le nuove scienze offrivano risposte ristrette e addirittura chiudevano perentoriamente la discussione a certi dibattiti esoterici e alla spiritualità. In compenso, si formavano circoli di iniziati, le conferenze avevano successo e la pubblicazione di opere che trattavano questi argomenti era prolifica. Oggi è più difficile evocare la parola alchimia in una conversazione privata, perché è stata stigmatizzata e l'alchimista è visto come “un dolce sognatore”, mentre basterebbe seguire le sue orme per riconoscere l'armonia del mondo e da lì incontrare il suo creatore.
Leggendo Il Messaggio Ritrovato o esplorando i dipinti di Cattiaux, tutto fa pensare che l'autore abbia padroneggiato la Grande Arte dell'Alchimia. Sebbene abbia scritto solo pochi termini riferiti a essa nel suo Libro, la scienza divina ci è comunque costantemente presente, come traspare in ogni versetto e ancor più nelle lettere destinate ai suoi amici[8]. Louis Cattiaux lavora come gli antichi Maestri; si impegna a sgrossare la materia per far emergere la Luce che sa essere in essa nascosta fin dall'inizio. Sebbene lavori segretamente la materia prima per farne la sua prima materia[9] , non progetta, come tanti altri, di trasmutare il piombo in oro volgare. Aspira semplicemente a raggiungere l'Oro Filosofico, ovvero a realizzare la trasmutazione della sua anima rettificando congiuntamente la sua materia. Se cerca di avvicinarsi a Dio, è sposando il Sole con la Luna con l’aiuto delle sue ampolle e dei suoi flaconi, unendo ciò che è in Alto con ciò che è in Basso. Per lui l'alchimia non è fine a se stessa, ma è una via di riunificazione da percorrere e che, a Dio piacendo, permetterà all'ostinato lavoratore di intravedere alla fine del cammino, attraverso il Donum Dei, l'ambita “Pietra filosofale” in cui è custodito il segreto dell'origine e del destino dell'uomo.
Louis Cattiaux è, a nostro vantaggio, un uomo della metà del XX secolo, per cui il suo Messaggio Ritrovato è molto più facile da capire dei testi i cui autori, testimoni della cosa, fingono regolarmente di svelare qualche segreto, ma non rivelano mai veramente nulla, perché ci sarebbe un grande pericolo se cadesse nelle mani sbagliate. Da parte sua, Louis Cattiaux non divulga mai, nei suoi scritti, ricette operative, come alcuni si aspettano, e che li confermerebbero nella pratica del solo laboratorio. È anche per questo che, a un certo punto, vorrà disfare il suo Libro, perché già fin troppo chiaro ai suoi occhi. Non dice forse anche a chi gli è vicino che alcuni insegnamenti possono essere trasmessi solo per via orale, come faceva Pitagora con i suoi discepoli?
Eppure, come lui stesso ribadisce: “Tutti (o quasi) i versetti del Messaggio Ritrovato hanno un significato alchemico”. Questo è ovvio per chiunque abbia letto qualche opera sull'argomento, e ancor più per chi ha lavorato in laboratorio... Nessuno ha mai letto un'opera così evocativa della Grande Arte come questa, senza che ciò fosse vistosamente evidente alla prima lettura!
Sempre con questo desiderio di semplicità, Louis Cattiaux riesce nei suoi scritti a spiegare con parole “ordinarie” un concetto in verità dei più accessibili, quello della nostra riunificazione con LVI[10]! Eppure qui, volutamente, non c'è nulla di cerebrale; con queste parole ordinarie, si rivolge direttamente all'Anima e non alla mente! Quindi ora sta a noi avvicinarci a ogni versetto senza intellettualismi. Così come solleviamo delicatamente i sette veli di Iside, uno dopo l'altro, per raggiungere la Conoscenza, dovremo dispiegare i significati di questi aforismi, uno dopo l'altro, fino a raggiungere l'ultimo... l'Alchemico, il più alto, come ci assicura l'autore stesso. Questi versetti, tutti disposti in ordine deliberato, si rivelano un vero e proprio insegnamento iniziatico, dimostrano la prodigiosa Conoscenza che Louis Cattiaux nasconde in essi sotto forma di anagrammi e termini in codice, incoraggiandoci a indagare sul loro velato significato.
Con quasi cinquemila versetti suddivisi nei quaranta libri del Messaggio Ritrovato, l'autore illustra volutamente il modo in cui è possibile per noi oggi realizzare l'indispensabile e totale Rinnovamento della creazione, e a fortiori di noi stessi. Ecco l'intero scopo di questo libro, e per farlo, come afferma chiaramente l'autore, dobbiamo separare la mandorla dalla sozzura[11] , laddove altri prima di lui hanno detto che dobbiamo “distinguere ciò che è puro da ciò che è impuro”.
Come Louis Cattiaux avrebbe desiderato e come aveva spesso richiesto ai suoi fedeli amici, i fratelli d'Hooghvorst, Emmanuel e Charles, è ora nostro dovere far conoscere alle nuove generazioni questo Libro. Per ciò, dopo aver pubblicato all'inizio di quest'anno la versione francese rivista e corretta del suo Message Retrouvé, un'opera che era diventata praticamente introvabile, mentre la nostra casa editrice aveva appena pubblicato CATTIAUX, UN ART MAGIQUE, di Jean-Christophe Lohest e Jeanne d'Hooghvorst-Lohest, e per non rimanere “zoppi”, come ci avrebbe soffiato l'autore, abbiamo pubblicato la versione inglese e proseguiamo ora il nostro cammino con questa ripubblicazione della versione italiana, la cui traduzione è stata rivista e corretta da appassionati dell'opera dell'autore.
Ci auguriamo, come avrebbe voluto l'Artista Poeta-Pittore e Guaritore, Louis Cattiaux, che quest'opera raggiunga un vasto pubblico, soprattutto coloro che non lo hanno ancora conosciuto, in particolare i giovani. Va notato che, nel Libro, l'autore non esprime quasi mai la sua persona attraverso l'Io, ma usa molti Noi, in modo che questo Libro diventi il Nostro Libro, il nostro essenziale compagno di viaggio. Ci piace immaginare che questo Messaggio Ritrovato non sia più solo l'ultimo libro del Corpus Hermeticum, ma l'ultimo Libro profetico ormai disponibile per tutti coloro che saranno in grado di Credere all'Incredibile.
Jean-Marie Groult
Éditions Philomène Alchimie
18 settembre 2024
[1] Il Messaggio Ritrovato 37, 17.[2] Ritroviamo qui lo spirito del pittore.[3] Louis Cattiaux: “Dipingo Vergini Eterne il cui vero nome è noto solo a coloro che le sposano”.[4] Un'opera che sarà completata post mortem con i suoi molti versetti inediti e tradotta in molte lingue.[5] Il Messaggio Ritrovato 37, 38'.[6] Il Messaggio Ritrovato 19, 03'.[7] Jean-Marie d'Ansembourg, Glose téméraire des prières au père et à la mère, ouvrage ouvrant le Message Retrouvé par Louis Cattiaux, ed. Miroir d'Isis, 2020.[8] Leggere a questo proposito le pubblicazioni del Miroir d’Isis.[9] « Rifa’ il fango. E cuocilo. » Il Messaggio Ritrovato 15, 68 et 68’.[10] “Lui: il fuoco segreto che suscita gli universi, che li conserva e che li consuma”. Il Messaggio Ritrovato, Éd. Philomène Alchimie, 2024, p. 3.[11] Il Messaggio Ritrovato 16, 62’.
452 pagine, Formato B 5 ossia 248 mm x 178 mm, sp. 30 mm, Carta 90 gr. patinata, Copertina cartonata soft touch 2 mm, Dorso arrotondato, Rilegatura cucita, Lettere di copertina in rilievo 3D, Segnalibro e capitello rosso, Peso 1000 gr., ISBN 9782493577924, Prezzo al pubblico 25,00 € (Versioni disponibili in francese e in inglese sul nostro catalogo ! - Also available in English in our catalog )